Food - Righi torna di proprietà italiana

Marco Barbieri è il nuovo presidente, Andrea Melioli l’amministratore delegato
Righi torna di proprietà italiana

La società reggiana, attiva nel comparto delle torte salate e degli snack surgelati, è stata ceduta a un gruppo di manager da Royal Wessamen

Potrebbe essere un Risorgimento dell’identità italiana nel settore agroalimentare. Il ritorno dell’emiliana Righi a un proprietario – o meglio otto – del Bel Paese non è che l’ultima ritirata delle multinazionali a vantaggio di imprenditori locali. Tra i casi più recenti, i marchi Motta e Alemagna finiti da Nestlé a Bauli, Buitoni ancora da Nestlé a Tmt dell’imprenditore Angelo Mastrolia, o l’olio Dante che è passato al gruppo Mataluni dagli spagnoli di Grupo Sos. “Royal Wessamen (la multinazionale olandese già proprietaria di Righi, ndr) aveva messo in vendita nel 2009 tutta la divisione europea dei surgelati – dice a Food Marco Barbieri, neo presidente della società – e la dirigenza italiana ha deciso di continuare in quest’avventura autonomamente, acquistando Righi con un’operazione di management buy out”.

I quattro anni di gestione Wessamen non sono stati sempre facilissimi, ma l’entusiasmo che si respira a Reggio Emilia sembra aver ricucito molte ferite, e la voglia di ripartire con slancio è forte. Tecnicamente l’operazione, di cui non si conosce il controvalore, si è concretizzata con la creazione di una società veicolo – Amr Food, partecipata al 60% da Barbieri e Andrea Melioli, che entra in azienda con la carica di amministratore delegato, e per la restante parte da sei manager azionisti – che ha acquisito il 100% di Righi grazie anche al debito finanziario fornito da Banca popolare dell’Emilia Romagna e Bcc Cavola e Sassuolo. Nei prossimi mesi Amr Food e Righi si fonderanno diventando un’unica entità. “Quest’anno prevediamo una crescita di fatturato del 20-25% rispetto ai 10 milioni circa del 2009 – spiega Barbieri –, grazie anche alle azioni che metteremo in campo. Vogliamo crescere negli snack surgelati e continuare a sviluppare la linea di pizze in collaborazione con Roncadin, dove abbiamo già raggiunto una distribuzione di tutto rispetto (50-55% di ponderata media) e rotazioni buone. Non mancherà una piccola parte di produzione a marchio delle insegne, ma puntiamo tutto sul rilancio del marchio Righi, sfruttando la sua leadership nelle torte salate”. Erbazzone docet.

DOCUMENTI