Righi torna italiana grazie al management buy-out
Righi, l'azienda reggiana nata nel dicembre del 1983 e cresciuta grazie all'idea di Leonardo Righi di surgelare un prodotto della gastronomia tipica emiliana come l'erbazzone, è tornata al 100% italiana grazie a una operazione di management buy-out costruita e chiusa in due mesi.
A far scattare il progetto è stata la decisione del colosso olandese Royal Vessanen (quotato in borsa a Amsterdam) che dopo alcuni tentativi di vendere l'azienda, stava pensando di uscire in modo secco dal settore dei surgelati in Italia. A quel punto Marco Barbieri, 46 anni reggianissimo direttore del commerciale cresciuto con Leonardo Righi e con l'azienda (dal 1995) ha raccolto la sfida.
«Ho cercato di formare la squadra giusta per un progetto di management buy-out», spiega Barbieri, attuale presidente della Righi, «e coinvolgendo un manager di grande esperienza nel settore alimentare come Andrea Melioli (nuovo vice presidente e amministratore delegato) più tutta la forza vendita (sei commerciali) abbiamo costruito il business plan al 2012 per la nuova Righi».
Il fatturato che dal 2007 aveva imboccato, con la gestione della multinazionale, una linea discendente tornerà a crescere, partendo dai 10 milioni previsti per il 2009 e salirà a 15 nel 2012 con margini di redditività adeguati al piano di sviluppo «La vera difficoltà era il partner finanziario», spiega Melioli, «e solo grazie a due banche che conoscono il territorio e il prodotto, come la Banca Popolare dell'Emilia Romagna e la banca di credito cooperativo di Cavola e Sassuolo abbiamo riportato in Italia un marchio italiano».
La sfida sarà doppia: tornare livelli di produzione alti e puntare su prodotti di buona qualità.